Risposta secca: gioco a golf perché non ne posso fare a meno.
La verità è che ognuno di noi fa le cose per motivi diversi.
Nel golf, come in molte discipline sportive, si gioca per una ragione principale:
- Ci sono i giocatori "agonisti", quelli che "se non faccio la gara, non mi diverto", che tornano felici a casa se hanno fatto lo score e abbassato l'handicap, tristi se hanno avuto una brutta giornata.
- Ci sono i giocatori "vado a farmi una passeggiata", "è una bella giornata e stare in un posto così bello mi riempie di gioia." Difficilmente tornano a casa sconsolati, perché l'obiettivo principale è essere là.
- Ci sono i giocatori "fidanzati", che per stare con la dolce metà, giocano forzatamente anche loro e il loro obiettivo principale è proprio quello di stare con il compagno o la compagna che, viceversa, nel week end, non vedrebbe così tanto spesso.
- Ci sono i giocatori "sociali", quelli che "gioco a golf per relazione e business" e sono quelli che mentre sei in campo con loro, sondano che lavoro fai e alla fine della giornata ti lasciano il loro biglietto da visita.
- Ci sono i giocatori "motivazionali", per cui "il golf è una metafora della vita e il campo è una palestra per diventare una persona migliore". Per questi giocatori il risultato delle 18 buche è importante, ma solo come simbolo di una crescita personale, come se fosse una pacca sulla spalla che dice "bravo, oggi hai gestito bene sia il successo che la sconfitta e hai fatto un passo avanti come essere umano."
Non ci sono "modalità di giocatore" giuste o sbagliate, tutti sono validi motivi per giocare questo stupendo sport, in cui tutti trovano il loro spazio.
Io sento di appartenere a un mix di alcune di queste categorie, ma principalmente all'ultima, quella dei giocatori "motivazionali".
Per me è fondamentale si giocare bene, in relazione al mio hcp, ma ancora di più essere consapevole e presente nella gestione delle emozioni positive e negative, che in 18 buche ci sono sempre.
La gestione dell'esaltazione, perché il golf ti fa passare dalle stelle alle stalle in 5 minuti e la gestione della "frustrazione golfistica" che ti assale quando infili brutti colpi uno dopo l'altro e vuoi andare via, scappare, smetterla. E' allora impari che in questi momenti negativi, devi accettare e ripartire, con pazienza, senza essere severi con se stessi, ma incoraggiandosi.
A volte bisogna solo aspettare che il temporale passi, per vedere di nuovo il sole.
Questo per me è il golf e per questo motivo gioco, perché non ne posso fare a meno.
Buon golf!!!
Simple answer: I play golf because I can not live without it.
The truth is that everyone does things for different reasons.
In golf, as in many sports, you play for one main reason:
- There are "agonists" players, those that "if I do not play tournaments, I do not enjoy the game," who return at home happy if they did the score, lowering the hcp, sad if they have had a bad day.
- There are players "I'm going for a walk", "it's a beautiful day and staying in such a lovely place fills me with joy." Unlikely to return home disconsolate, because the main goal is to be there.
- There are "couples" players, who want to stay with their husband or wife.
- There are "social" players, those who "play golf for business and relationships". They are the ones that when you're on the field with them always try to understand your job, your company: at the end of the day they give you their business card.
- There are "motivational" players, for whom "golf is a metaphor for life and the course is a gym to become a better person." For these players the result of the 18 holes is important, but only as a symbol of personal growth, like a pat on the back which means "good, now you have managed well both success and defeat, you have taken a step forward as a human being."
There are no right or wrong reasons why, they are all valid to play this wonderful sport, where everyone can find their own place.
I feel I belong to a mix of these categories, but mainly to the last, the "motivational" players.
For me it is essential to play well, in relation to my handicap, but even more aware on how to live my positive and negative emotions, which in 18 holes are always there.
The very positive moments are dangerous, golf makes you go up and down in 5 minutes. The "golf frustration" moments that assail you when you have a series of bad shots one after the other makes you only desire to leave. You learn that you have to accept these negative feelings and start again, with patience, without being uptight with themselves, but being encouraging.
Sometimes you just have to wait for the end of the storm, to see the sun again.
This is for me the game of golf and for this reason I can not live without it.
Happy golf!!!
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